Caschi, Stivali e Abbigliamento per viaggiare

Tutto è cambiato molto velocemente intorno alla fine degli anni novanta.

Da maglioni di lana, magliette della nonna, strati su strati di elementi che avevano come unico risultato l'ingoffamento totale e il freddo la faceva ugualmente da padrone si è passati ad un abbigliamento elegante, semplice, che ci lascia liberi i movimenti e non ci fa più temere il freddo e la pioggia, se mai un po' il caldo umido.

Ricordo una tuta antipioggia intera della Rukka dalla quale si usciva più bagnati di come si sarebbe stati senza Rukka dopo un acquazzone, traspirazione meno di zero.

Eppure si viaggiava e non ci si poneva problemi di nessun tipo.

Il grande passo coincise con il diffondersi di tessuti capaci di permettere la traspirazione pur bloccando il passaggio dell'acqua verso il corpo.

Acquistai un completo Spidi dotato di membrana H2Out, forse meno performante del più famoso Gore-Tex ma comunque molto valida.

Attualmente mi trovo molto bene con Clover.

Ideale abbinamento con la giacca Clover Crossover 4 WP:

Anche per i guanti l'avvento del Gore-Tex ha migliorato le cose, e anche la comparsa sul mercato di guanti riscaldati a batteria, senza vincoli con la moto.

Ho ovviato alla scarsa autonomia acquistando altri due set di batterie, per un'autonomia reale vicina alle 10 ore a metà potenza.

E' nato anche un mercato dell'abbigliamento intimo tecnico, tessuti sottili che possono essere lavati con facilità e con un tempo di riutilizzo breve.

La inutilità di strati interni ulteriori rispetto a quelli tecnici ha permesso di utilizzare taglie che vestono bene restando aderenti, non serve più insomma vestirsi con taglie abbondanti.

Esistono completi molto costosi che non impongono l'utilizzo di sovratute antiacqua: non li ho mai considerati come obiettivo, preferisco accessori di buona qualità ma con prezzi accessibili.

Mi sono sempre posto limiti per ogni cosa , materiale di buona qualità senza esagerare nei costi.